Traduzioni
Czesław Miłosz,
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Le mie traduzioni
Mi piace travasare il pensiero da una lingua all’altra, anzi penso facendolo. Sono d’accordo con Cioran secondo cui “il solo ad aver capito a fondo un libro è colui che si è preso la pena di tradurlo. Generalmente, il buon traduttore è più lucido dell’autore che, nella misura in cui è catturato dalla sua opera, ignora i propri segreti, dunque i propri difetti e i propri limiti” (Incontri con Paul Celan). Se un testo mi colpisce, spesso cerco di tradurlo per capirlo meglio e nello stesso momento desidero di condividerlo con gli altri. Accetto le traduzioni come lavoro, se il prezzo è buono e il testo da tradurre mi piace. Sentire le parole di diverse lingue che transitano in me mi rallegra, mi da la sensazione di viaggio e spazialità. Linguisticamente sono un ibride: il mio polacco è pieno di italianismi, il mio italiano possiede un irriducibile timbro polacco. In nessuna di queste due lingue mi sento sicuro e di continuo navigo tra l’una e l’altra. Lo stesso vale per le altre lingue che conosco. I testi qui tradotti sono di varia provenienza linguistica e di diversi generi letterali. Non sempre sono stati tradotti dalle loro lingue originali, non avrei potuto farlo, ma non essendo un puritano credo che lo spirito abita in ogni lettera e ogni lingua è ispirata. Tutti questi testi unisce un certo afflato poetico-mistico e un patos filosofico. |