Meditazione tra Oriente e Occidente.
Il caso di Bede Griffiths
Il caso di Bede Griffiths
Scheda del libro autore: Maciej Bielawski titolo: Meditazione tra Oriente e Occidente. Il caso di Bede Griffiths editore: Etabeta ISBN: 978-88-9349 pubblicato: 2020 pagine: 130 prezzo: 14.00 euro Si può comprare il libro rivolgendosi direttamente a me: [email protected] oppure attraverso IBS o Amzon.it. |
“Ci sono molti metodi di meditazione e vie della vita nel mondo di oggi. Yoga, zen, vipassana e meditazione trascendentale, tutte hanno avuto una vasta influenza per schiudere e rivelare il senso interiore della vita e lo scopo della vita nel mondo”. Parole di Bede Griffiths, tra le molte sue dedicate alla meditazione di cui ha parlato in varie occasioni formandone un insegnamento prezioso. Nella sua prassi e nel suo insegnamento confluiscono Oriente e Occidente che occorre studiare in quanto segno della nostra epoca. Il suo meditare possiede una storia degna di essere conosciuta e questo libro ne ripercorre le tracce fondamentali. Indice: Meditazione /5 Antologia commentata /31 Vita /111 Bibliografia /127 Abbreviazioni /130 |
Riguardo alla meditazione il caso di Bede Griffiths è prezioso per una serie di ragioni. Prima: si sa che e come ha meditato. Secondo: il suo meditare possiede una storia che è degna di essere conosciuta. Terzo: Griffiths ha parlato di meditazione in varie occasioni formandone un insegnamento prezioso. Quarto: nella sua prassi e nel suo insegnamento sulla meditazione confluiscono Oriente e Occidente che occorre studiare in quanto è un segno della nostra epoca. Quinto: Griffiths ha parlato non solo di meditazione, ma anche a partire da essa, perciò le sue parole sono pregne di esperienza, possiedono una forza particolare e una certa autorevolezza.
La sua prassi meditativa, riportata dalle persone che lo conoscevano, e spiegata da lui stesso in alcune confessioni che si era permesso di fare nell’ultimo periodo della sua vita, è stata relativamente semplice. Bede Griffiths ha meditato regolarmente, due volte al giorno, al mattino e a sera, al sorgere del sole e al suo tramonto, considerando questi momenti più propizi per tale prassi spirituale. Meditava in un posto per quanto possibile tranquillo per circa un’ora. Durante la meditazione manteneva una posizione seduta, per terra a gambe incrociate o su una sedia, ma in età avanzata preferibilmente si stendeva su una sdraio o su un letto, dicendo che tale posizione gli permetteva di essere allo stesso tempo teso e rilassato, concentrato e disteso, che secondo lui erano i presupposti elementari per una buona meditazione. Il suo metodo meditativo consisteva nella ripetizione di un mantra: “Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”, proveniente dalla tradizione esicasta, conosciuta anche come preghiera del cuore o preghiera di Gesù, che lui stesso ha appreso dai Racconti di un pellegrino russo. |