Maciej Bielawski
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Strannik.
Spiritualità del pellegrino russo

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Scheda del libro

autore: Maciej Bielawski

titolo: Stannik. Spiritualità del pellegrino russo
pagine: 264
editore :Edizioni Lemma Press
codice ISBN: 9788899375218
pubblicato: 2017
​prezzo: 6.99 euro

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INDICE
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Testimonianze

 
Spazio
1.Iter geografico; 2. Posti desiderati; 3. Luogo del cuore.
 
Tempo
4.Storia; 5. Temporalità; 6. Incessanza.
 
Anime vive
7. Strannik; 8. Pellegrini; 9. Clero; 10. Starec; 11. Soldati; 12. Ufficiali; 13. Nobili; 14. Insegnanti; 15. Poveri; 16. Donne; 17. Vecchi credenti; 18. Ebrei.
 
Testo
19. Titolo; 20. Struttura; 21. Narratore; 22. Autore; 23. Il testo nella storia; 24. Spirito della lettera.
 
Spiritualità
25. Bibbia; 26. Filocalia; 27. Invocazione; 28. Attenzione; 29. Immersione; 30. Metamorfosi; 31. Epifanie.
 
Epilogo
 
Pellegrinaggio


Rai 3 - Uomini e profeti
Dialoghi - Erranze

Armando Buonaiuto discute
con Maciej Bielawski sul libro
Strannik. Spiritualità del pellegrino russo
25 novembre 2017
(l'intervista inizia nel 14 minuto della trasmissione)
Racconti di un pellegrino russo
​
è il più influente libro spirituale
​dell’ultimo secolo.
(S. Phillips)




Il pellegrino russo è un anonimo, il suo nome e altri dati anagrafici rimangono ignoti. L’aggettivo ‘russo’ non si trova nella versione originale, ma gli è stato attribuito dai traduttori. Il sostantivo pellegrino è invece fuorviante, perché strannik, parola impiegata nel titolo e nel testo originale russo, indica più un viandante che un pellegrino. La differenza è significativa. Un pellegrino lascia la casa per un certo tempo, raggiunge la meta del suo pellegrinaggio e quindi torna al luogo dal quale è partito. Uno strannik, invece, è un individuo senza fissa dimora che vaga senza una meta, perché il camminare in sé è la sua meta-senza-meta. È uno aman, uno senza nome, è un sannasij, un rinunciante, uno senza appartenenza, un apolide, un homo viator inafferrabile. Leggendo i Racconti di un pellegrino russo si ha l’impressione che il protagonista, avanzando lentamente, emerga dai grandi spazi delle pianure che percorre e che lo richiamano. Come se uscisse dalla nebbia, racconta le storie vissute condividendo con il lettore le proprie riflessioni e ricerche, talvolta precisando anche i luoghi dell’accaduto, ma poi, nuovamente attirato dall’ignoto, ancora si allontana e scompare lasciando dietro di sé il profumo di quella sua nostalgia di infinito che va ad impregnare il cuore di chi legge.



​Il primo capitolo in pdf
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