In principio.
Racconti sull'origine del mondo
Racconti sull'origine del mondo
Scheda del libro:
autore: Maciej Bielawski titolo: In principio. Racconti sull'origine del mondo pagine: 266 editore: Garzanti Libri s.r.l. ISBN: 9788811651017 pubblicato: 2014 prezzo: 4.99 € |
Dall'introduzione
Questo libro è un’antologia di circa ottanta testi provenienti da diverse epoche, culture e religioni che in qualche modo trattano dell’origine del mondo. Nel nostro contesto culturale, influenzato dalla lingua greca, tale tematica è etichettata come “cosmogonia” (da kòsmos, mondo o universo e goné, generare), ma si parla anche di: “origini dell’universo”, “miti della creazione” o “racconti sulle origini del mondo”. Un tema affascinante che accompagna l’umanità da sempre e ogni uomo per tutta la sua vita. Il mondo ha avuto un inizio? Forse esiste da sempre? O non esiste affatto? Se ha avuto qualche inizio, perché, come, quando e che ne risulta? Possiamo saperlo? E pur parlando, pensando o credendo dell’inizio del mondo, siamo veramente consapevoli di ciò che stiamo facendo? La nostra fondamentale esperienze ci dice che il mondo è esistito prima di noi e dentro di noi portiamo l’intuizione che esisterà anche dopo la nostra scomparsa. Come mai allora siamo indotti a pensare alle sue origini? Sulla base di quali presupposti diamo ascolto a qualche testo sacro, alla spiegazione di una o altra autorità religiosa, alle teorie di qualche filosofo, poeta o scienziato che ci parlano a proposito? Ecco solo alcune domande da cui nascono le cosmogonie dell’umanità che a loro volta rimandano alle stesse domande chiedendo spiegazioni ulteriori. Torniamo alla parola cosmogonia per cogliere meglio il tema e la complessità della problematica che nasconde. Il primo componente di questa parola è cosmo (kòsmos) che a noi oggi fa pensare a pianeti, stelle e all’immenso spazio dell’universo, ma che originariamente indicava qualcosa di ben ordinato, armonioso e prezioso (la parola “cosmetici” come costosi unguenti ha la stessa radice) a cui si associava l’idea della musica delle sfere e del perenne movimento dei corpi celesti che sapevano di un’ “armonia invisibile” di cui parla Eraclito. Forse non lontano da questo significato è la parola mondo proveniente dal latino mundus che indica qualcosa di pulito, chiaro, elegante e distinto. Il mondo sarebbe allora un luogo (locus mundi) lindo, illuminato dal sole e perciò visibile in cui l’uomo vive con diletto nonostante il buio che pure si fa percepire, per esempio durante la notte. Ma c’è chi vuol far derivare la parola mundus dall’anglo-germanico mud, cioè fango. Comunque in molti racconti sulle origini del mondo la luce, che sfida le tenebre, è il protagonista numero uno. Mi si permette di segnalare che in polacco il mondo è indicato con la parola świat strettamente legata con la luce (światło) e l’aurora (świt). Lo stesso vale per il rumeno in cui il mondo (lumea) fa immediatamente pensare alla luce (lumina). Invece il paleoslavo miru, da cui il russo mir (mondo), indica pace e convivenza umana colma di armonia e gioia. Il registro e la sensibilità cambiano quando si entra nella sfera anglo-germanica, perché l’inglese world, il tedesco Welt o l’olandese wereld, derivano dalla combinata della parole paleogermaniche come wer, uomo, maschio (latino vir) e ald, anziano, avanzato d’età (inglese old) che introduce il fattore del tempo, perciò il mondo può significare sia la vita dell’uomo in questo mondo sia l’idea che il mondo è qualcosa di più anziano, antico e duraturo dell’uomo. Similmente l’ebraico olam vuol dire sia il mondo sia il tempo, come anche il latino saeculum (questo mondo) che è una traduzione del greco aion che a sua volta risale al sanscrito āyus e pur possedendo molti significati indica il tempo della vita ossia l’arco del tempo ben definito. Tutte le cosmogonie in qualche modo toccano il mistero del tempo parlando dei tempi antichi, del tempo prima del tempo, dell’inizio del tempo, ecc., e sono strettamente legate con l’esperienza del tempo (e forse del non tempo ossia dell’eternità) che l’uomo fa durante la sua vita. Nel nostro contesto culturale parlando del mondo si usa anche il termine universo (lat. universum dal unus e vertere) per cogliere tutto con uno sguardo o ricondurre tutto all’uno, ma anche la parola realtà che proveniente dal latino res è forse la più complessa e complicata. Originariamente vorrebbe indicare tutto ciò che è visibile (res, le cose), ma a dir vero include anche tutto ciò che è pensato, che sembra, ma anche l’impensabile, l’impronunciabile e l’incomprensibile. Il sogni e le fantasie, pur distanziandosi dalla realtà, fanno sempre parte di essa. Vero? Per questo motivi Nabokov proponeva di usarla tra virgolette (“realtà”), un’osservazione corretta da tenere presente senza tuttavia sentirsi obbligati ad applicarla alla lettera. Questo breve intermezzo filologico, per forza limitato ai mondi linguistici più vicini a noi, è necessario per dire che le cosmogonie trattano di tutto: cosmo, mondo, universo, realtà, creazione. Si da per scontato il fatto che il discorso o racconto sulle origini dipenda e cambi con la visione che si ha del mondo e questa a sua volta si lega strettamente alle parole usate a proposito. L’uomo vive, percepisce e pensa il mondo a misura delle parole che usa e delle lingue che conosce. In breve, non si può pensare che pur parlando delle cosmogonie, automaticamente si tratti delle origini della stessa “cosa”. Un discorso analogo si potrebbe proporre a proposito del secondo componente della parola cosmogonia, cioè goné, che come è stato detto significa generare. Ma siccome tale riflessione ci porterebbe troppo lontano e dovrebbe essere lunga e complessa per risultare esauriente, semplicemente segnalo che le parole come origine, principio, inizio, generazione, nascita o creazione non si riferiscono alla stessa “cosa” o alla stessa “azione”. Solo in un primo momento o per ragioni retoriche potrebbero sembrare interscambiabili, ma la riduzione dell’una all’altra è inammissibile in una riflessione approfondita: inizio non è la stesso cosa che principio ed entrambe si distinguono da creazione o da origine. La lettura di questa antologia invita ad approfondire ed a cambiare punti di vista e prospettive, anzi le genera. Parlare delle cosmogonie al plurale, in un primo momento può far pensare che ci siano diversi modi di raccontare lo stesso mondo e la sua genesi, ma può anche permettere di intuire che forse abbiamo a che fare con diversi mondi e vari inizi irriducibili l’uno all’altro. |
Indice
Introduzione I.Africa 1. Acqua, tartaruga e piroga (Pigmei); 2. Il mondo è fatto da Cagn (Boscimani); 3. Bumba vomita il mondo (Bantu); 4. Odudua crea il mondo sopra le acque (Yoruba); 5. Il cielo, la terra e l’uomo sono fratelli e figli del Nzakomba (Mongo-Nkundu); 6. Sidu Matunda crea il mondo (Njamvesi); 7. Dio, drago Nenaunir e la prima coppia (Maasai); 8. Il mondo è opera del dio Amma (Dogon) II. Vicino Oriente 1.Murdok crea il mondo dividendo il corpo della dea Timat (Enuma Elish); 2. Il cielo e la terra si separano (Gilgames); 3. Il cielo e la terra si uniscono dando origine della vita (Mesopotamia); 4. Ptah crea il mondo con la sua volontà e la sua parola (Egitto); 5. Ahura Mazda è il signore che crea con il pensiero (Avesta) III. Ebraismo 1. Genesi 1; 2. Genesi 2; 3. Salmo 103 (104); 4. Giobbe; 5. Proverbi; 6. Mosè Maimonide; 7. Cabalà (Zohar); 8. Tzimtzum; IV. India e Tibet 1.Nonessere e il suo ardore(Taittiriya-brahmana); 2. Mistero della realtà esteso tra Essere e Nonessere (Rg-Veda); 3. Il Signore dell’Essere e il Germe d’Oro (Rg-veda); 4. Dal Non essere all’Essere (Chandoga Upanishad); 5. Principio advaitico della realtà (Chandoga Upanishad); 6. Ciclicità del mondo (buddhismo); 7. La dottrina sulla creazione del mondo da parte di un Dio è assurda (giainismo); 8. Il canto dell’origine del mondo (Tibet); 9. Mondo creato dall’infinito volere di Dio (Adi Granth) V. Cina e Giappone 1. Lao Tsy (Tao Te King); 2. Zuang-zi; 3. Il libro di Hwai-Nan-Tze; 4. Il mito di Pangu (Cina); 5. Giappone (Kojiki) VI. Antichità greca e romana 1.Esiodo (Teogonia); 2. Ovidio (Metamorfosi); 3. Platone (Timeo); 4. Plotino (Eneadi) VII. Cristianesimo 1.Il mondo creato da Logos (Vangelo di Giovanni); 2. Cristo cosmico (Lettera ai Colossesi); 3. L’origine trinitaria del mondo (Ireneo di Lione); 4. Il mondo creato dall’arconte Jaldabaoth (Gnosticismo); 6. La creazione dal nulla (Giovanni Scoto Eriugena); 7. Dottrina sulla creatio ex nihilo (Concilio Vaticano I) VIII. Islam 1.Corano; 2. Allah è unico creatore di tutto ciò che esiste (Al-Ghazali); 3. La creazione è una emanazione eterna dell’Essere supremo (Avicenna); 4. La terra creata da Dio non vacilla (Yāqūt al Hamawi); 5. Processo della creazione del mondo (Ibn ‘Arabi) IX. Oceania 1.I figli di Dio, il mare, la terra e la gallina (Sumatra); 2. Acqua, cielo, rupe e albero della vita (Borneo); 3. Accoppiamento del Cielo con la Terra (Celebes); 4. La Grande Madre (Golfo di Papua); 5. Sole e Luna (Nuova Britania); 6. Ta’aroa ha creato tutte le cose (Tahiti); 7. Tangaroa crea il mondo (Samoa); 8. Fuuna crea il mondo dal corpo del suo fratello Putan (Guam) X. America Settentrionale 1. Xowalaci, tabacco e la creazione del mondo (Joshua); 2. La Volpe e il Coyote creano il mondo cantando (Achomavi); 3. Kinnekasus crea il mondo (Wicita); 4. Coyote crea il mondo (Pomo); 5. Marumnda crea il mondo secondo il disegno sulla sua pipa (Pomo); 6. Iniziato Supremo crea il mondo dalle acque (Maidu); 7. Creazione come ricerca della libertà (Hopi) XI. America Centrale e Meridionale 1.Il padre creatore (moma) crea il mondo sognando (Uitoto, Columbia); 2. Il Padre Sole (Huichol, Messico); 3. Il mondo creato dalla parola dei saggi nel Cuore del Cielo (Popol Vuh, Maya); 4. Caragabí si dà da fare per creare il mondo (Catió, Columbia); 5. La Madre e la fertilità della terra (Cágaba, Columbia); 6. Il nulla, il serpente e il giaguaro (Yaruro, Venezuela); 7. Chiminigagua crea il mondo (Chibcha, Columbia); 8. Amori e divini danno origine del mondo (Jívaro, Ecquador) XII. Emisfero Nord (varia) 1.Allfödhr crea il mondo (Edda, Islanda); 2. Luminosità, Uomo, Corvo e mondo (Eschimesi); 3. Zingari XIII. Big bang 1.Steven Weinberg; 2. Neil deGrasse Tyson e Donald Goldsmith; 3. George Steiner |